
Cosa succede durante un Emotional Art Journey
Ogni esperienza con Emanuele Arru nasce da un’idea semplice:
usare l’arte e i luoghi che la custodiscono come occasione per fermarsi, ascoltarsi e incontrare gli altri in modo autentico, diretto, umano.
Non è una visita guidata classica, ma nemmeno un laboratorio.
È un tempo condiviso, in cui si cammina insieme in un museo,
una galleria o un sito storico, e si osservano alcune opere con occhi diversi.
Durante il percorso, Emanuele propone attivazioni leggere ispirate allo psicodramma e
al counseling esperienziale:
piccoli giochi di ruolo, gesti simbolici,
momenti di risonanza personale o in gruppo.
Non si recita, non si interpreta.
Si esplora, si gioca, si partecipa — anche solo con la presenza.
Ogni attività nasce da ciò che vediamo e da ciò che sentiamo:
una statua può diventare un personaggio da incontrare,
un affresco può ispirare una scena da esplorare.
Tutto avviene con rispetto, ascolto,
e la possibilità per ciascuno di scegliere quanto mettersi in gioco.
Le tecniche attive del counseling vengono usate come
strumenti delicati per favorire connessione,
consapevolezza, leggerezza.
Non ci sono interpretazioni, né spiegazioni da seguire.
Solo domande che aprono lo spazio:
Cosa mi tocca di quest’opera?
Dove la sento nel corpo?
A cosa mi fa pensare?
L’esperienza si svolge in gruppo, ma sempre con grande attenzione
ai tempi e ai modi di ciascuno.
Non serve sapere nulla.
Solo la disponibilità ad esserci.
E spesso, alla fine, si esce dal museo con qualcosa in più.
Non un’informazione.
Ma un’impressione.
Un’emozione riconosciuta.
Una parte di sé che ha preso parola.
E si cresce,
ci si conosce,
si migliora,
si prende consapevolezza
di molto che a volte nella corsa quotidiana viene perso o ignorato...















